Le parole di Parma 2020+21

Abbiamo usato tante parole, fino ad oggi, per familiarizzare con l'enormità di Parma 2020+21.

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Le parole sono importanti, vanno scelte con attenzione, vanno meditate e ripetute piano, bisogna lasciare loro il tempo di aderire a ciò che designano e di costruire un campo di forze sociale e culturale che trovi in loro ispirazione ed entusiasmo.
Soprattutto oggi, nel tempo della vacua gratuità di parole che si usurano un secondo dopo averle pronunciate o scritte, occorre difendere questo loro valore.
Si è detto che Parma 2020+21 è una "metafora". Questo significa, etimologicamente, che Parma 2020+21 porta il suo senso oltre se stessa, non si può identificare solo con un anno solare, non si può considerare unicamente per il calendario delle sue attività culturali, ma deve saper parlare di altro.
Parma 2020+21 è una "idea". Come tutte le idee non ha limiti ed ha a che fare con qualcosa che "vediamo" pur senza averlo ancora davanti agli occhi. Più l'idea è forte, più è condivisa , più alla fine apparirà d'un tratto davanti a noi, attesa e realizzata.
Poi, s'è detto, Parma 2020+21 è una "scuola". Nessuno di noi ha mai fatto in vita sua una Capitale Italiana della Cultura e pertanto ognuno ha preso il suo posto in questa grande aula pubblica dove stiamo imparando a pensare in modo diverso, a dimenticare il "voi" a vantaggio del "noi" e a capire che l'apprendimento non è mai questione individuale, ma sempre collettiva: si impara di più insieme che da soli, ogni studente serio lo sa. Dunque metafora, idea, scuola.
Mi piacerebbe che di queste parole e del loro significato fossimo tutti "custodi" e "protagonisti". Essere custodi di Parma 2020+21 significa sentire che Capitale Italiana della Cultura può riguardare ognuno di noi, non è un'operazione distante o che può passarci a fianco senza toccarci.
Parma 2020+21 possiamo essere noi ed è così che al tema della custodia si allinea quello del protagonista: diamo a Parma 2020+21 quello che la nostra posizione, le nostre possibilità, il nostro raggio d'azione ci consente di dare, e, scopriremo che l'impegno è ripagato da ciò che riceveremo in cambio.
Dovremo prenderci il tempo per fare tutto questo. Ed ecco che arriviamo alla parola attorno alla quale si è strutturato il nostro dossier di candidatura, la parola da cui tutto è partito: il tempo così veloce che ci ha portati in un attimo all'inaugurazione e oltre, ma soprattutto il tempo lungo della riflessione, del metodo, delle eredità, degli insegnamenti. Inizia un viaggio che speriamo il più lungo e arricchente possibile, un viaggio che convenzionalmente chiamiamo "Parma 2020+21".
Un viaggio che di tappa in tappa ci dirà dove stiamo facendo bene e dove dobbiamo migliorare. Se saremo in tanti, se useremo la prima persona plurale e terremo da parte la seconda, non potremo sbagliare. Saremo uniti e contemporanei, la cosa più difficile, la più urgente del nostro tempo. 

Michele Guerra, Assessore alla Cultura
e alle Politiche Giovanili del Comune di Parma